Sulla prodigiosa arte della Guffanti Formaggi nell’affinare paste locali come Tom Brulé e Montebore ne abbiamo già parlato, ma cosa succede quando a riposare nelle cave sotterranee è un prodotto di un’altra regione?
Nel tour Uno Chef in Bottega Valerio Braschi ha voluto scoprire la storia del formaggio Capra dell’Ogliastra, che dal Gennargentu raggiunge le cave novaresi per la stagionatura.
Dalle montagne del Gennargentu alle cave novaresi
Che i caprini siano formaggi regionali tipici della Sardegna non è una novità, ma ciò che distingue il Capra dell’Ogliastra affinato alla Guffanti Formaggi è la materia prima. Il prodotto, infatti, è realizzato con con latte derivante da animali liberi che pascolano sulle colline nel cuore della Sardegna centro-orientale. La brezza marina del Tirreno e l’aria pura dei monti del Gennargentu conferiscono al formaggio un sapore deciso e profumato.
Gli abbinamenti del formaggio Capra dell’Ogliastra
Oltre a un alto contenuto di calcio e sali minerali, il latte di capra presenta un’elevata digeribilità e una bassa concentrazione di colesterolo che lo rendono ideale per chi non sa rinunciare al piacere del formaggio.
A differenza del caprino classico, il formaggio di Capra dell’Ogliastra presenta una forma di grande dimensione, che ricorda quasi quella di un Parmigiano Reggiano. La crosta dal colore paglierino protegge la pasta dura e friabile, perfetta da abbinare a confetture di frutta e soprattutto a vini bianchi di alta gradazione alcolica.
Il formaggio Capra dell’Ogliastra è indubbiamente una prelibatezza che chiunque ami i caprini dovrebbe gustare. Proprio come anche la Tom Brulé, una toma realizzata con latte di capra e latte di vacca e scelta da Valerio Braschi per preparare un antipasto saporito con Fusiontec.